FIGLI - Relazione 2 incontro 2021 - (Tappa 4)

GESU', IL GRANDE DONO DI DIO

 

Dopo aver scoperto che siamo un dono per tutti, in questa 4^ tappa Gesù è il grande dono di Dio per gli uomini e ai bambini si racconta la nascita di Gesù, vivendola attraverso gli occhi dei pastori.

Il vissuto che caratterizza questa tappa è ricevere i doni

Ricevere un dono è strettamente legato al tema dell’attesa, che per un bambino è esperienza densa di emozione, immaginazione e desiderio.

Come i pastori, che hanno ricevuto il segno e atteso la Luce, importante è condurre i bambini a desiderare l’incontro con il dono di Dio e ad accoglierlo davanti al presepe, nella gioia dello stupore e della meraviglia

 

1° gruppo

Obiettivi

1.     Far conoscere ai bambini la dimensione del Natale di Gesù.

2.    Coinvolgerli proponendo un modo “diverso” di vedere il Natale: commuovere i bambini , nel senso di smuovere emozioni che li aiutino a riconoscere la luce che accompagna la venuta di Gesù tra di noi. 

3.    Attraverso la figura dei pastori, in cui i bambini si possono identificare, invitarli a “ andare a cercare Gesù” ( gioco?).

4.    La proposta della costruzione del presepe a casa come momento per coinvolgere la famiglia in questo percorso.

Modalità proposte

1.     Accogliere i bambini all’inizio dell’incontro di catechismo in cui si affronterà il tema del Natale, consegnando loro l’invito di Gesù bambino di partecipare alla sua “ festa di compleanno”.

Da qui partire coinvolgendo i bambini sul tema del compleanno: come ci prepariamo a questa festa? Che possibili doni portare a Gesù? ( inserire il concetto del dono non solo come un oggetto materiale, ma anche come una “buona azione”, una rinuncia, etc)

2.    Presentare la figura dei pastori come i primi che sono stati invitati a festeggiare la nascita di Gesù ( i pastori) attraverso la narrazione,  le immagini di opere che rappresentano la Natività, le immagini del sussidiario.

Coinvolgerli chiedendoli in quale pastore si identifichino di più.

3.    Far notare ai bambini che Gesù, che è il Figlio di Dio, sceglie di nascere in un contesto estremamente umile per essere più vicino a tutti, in modo che nessuno si senta escluso

4.    Agganciandoci a quest’ultimo concetto, prima di lasciarli, raccontare brevemente ai bambini “la storia” della primo presepe, come modo pensato da San Francesco per spiegare ai più “piccoli” un mistero grande come la venuta di Dio tra noi, e così invitare anche loro a costruire a casa, insieme con i genitori, un loro presepe davanti a cui fermarsi qualche minuto a pregare o anche solo a guardare quel Dio bambino come loro e per questo più vicino a loro ( sarebbe importante lasciare un messaggio ai genitori per coinvolgerli in questo “ progetto” ).

 ( CHIARA - gruppo in remoto )

 

 2° gruppo

 Se i bambini sono un dono per i propri genitori, Dio, Padre di tutti gli uomini ha voluto fare un grande dono a tutti i suoi figli, GESU'. E in questo momento che ci si avvicina al Natale, al “compleanno” di Gesù, immedesimandosi con i pastori che si recano alla grotta a vedere il “Salvatore” del mondo, cerchiamo di accendere nei bambini il senso di gioia, meraviglia, stupore e gratitudine nel recarsi alla grotta.

Se l’equipe dei catechisti lo permette, altrimenti chiedere aiuto agli animatori dei gruppi adolescenti, oppure chiedendo l’intervento di qualche genitore, è possibile utilizzare la drammatizzazione che viene proposta dalla diocesi (materiale web). Non bisogna imparare le parole a memoria, basta leggere dando valore al timbro di voce.

Possiamo utilizzare anche l’audio racconto dove anche i suoni aiutano i bambini ad entrare nella pagina evangelica. Il racconto non è fine a se stesso ma deve aiutare ad entrare in sintonia con la Parola. Quindi al termine è opportuno lasciare un momento di silenzio affinché possano interiorizzare quanto ascoltato per poi far emergere ciò che essi hanno provato nell’ascolto attraverso domande e preghiere spontanee.

Anche l’immagine a pag 18-19 del testo ci aiuta a capire lo stupore e la meraviglia dei pastori nell’ascoltare ciò che l’Angelo dice loro e pieni di meraviglia si incamminano per vedere “…questa meraviglia che ha fatto il Signore!”

Poniamo loro poi delle domande su cosa è per loro il “DONO”, capire ciò che provano nell’attendere il giorno del loro compleanno perché sanno già che riceveranno qualcosa.

Poi “come accettate i diversi doni? Se sono giochi, li utilizzate in ugual misura? Se un regalo non piace che cosa fate?...” In questo modo facciamo emergere il loro vissuto e come vivono o attendono il Natale.

Altro aspetto è quello di chiedere cosa fanno per rallegrare la casa: L’albero? Il presepe? ghirlanda?.... Ma oltre ad aiutare alla costruzione di uno e dell’altro che rapporto creo, è lì per abbellire e fare luce, oppure mi fermo a pregare (presepe)

Infine, ritornando al “dono” chiediamo loro se hanno fatto un regalo a Gesù Bambino. Che cosa vorrebbero regalargli?

Per ultimo chiediamo loro di completare le pagine 20 e 21

( SABINA )

 

 

 

 

 

 

 


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