DISCEPOLI - Relazione 1 incontro 2021 - (Tappa 1)

L'INCONTRO CON GESU'

 

 Ecco quanto emerso dall'incontro di venerdì 8 ottobre..

Ma prima ci preme sottolineare alcuni aspetti:

(cliccare sul testo sottolineato e colorato per essere inviati all'argomento indicato)

- Il calendario annuale del cammino di fede nell'I.C.

- Il metodo integrato

 

 

Tempo 1

Pietro incontra Gesù

In questa tappa i bambini scoprono che Gesù si rivolge direttamente alle persone, e le invita a seguirlo, segna il passaggio dall’essere figli di Dio (dell’anno precedente) a discepoli di Gesù (quest’anno).

Pietro è un pescatore burbero, arrogante per niente affabile. Conosce già Gesù (giornata di Cafarnao) e mentre mette a posto le reti usate durante la notte per la pesca senza alcun pesce pescato (ciò significa niente cibo, niente soldi per pagare le tasse, etc.) lo vede arrivare verso di lui circondato dalla folla.

Gesù chiede a Pietro di salire sulla sua barca e di allontanarsi dalla riva in modo che possa insegnare senza essere schiacciato. Pietro è incredulo, e allo stesso tempo orgoglioso e fiero che tra tante barche Gesù abbia scelto proprio la sua e così ha la possibilità di ascoltare i suoi insegnamenti.

Quando Gesù finisce di parlare, si rivolge direttamente a Pietro dicendogli di prendere il largo e gettare le reti. Lo stupore di Pietro, pescatore esperto, sa che non si pesca di giorno e poi era appena rientrato da una notte di lavoro senza successo.

Gesù chiede questo per tre motivi:

1.     Gesù ha visto che non aveva pescato nulla

2.    Vuole dare un segno a Pietro

3.    Questo segno permetterà a Pietro di conoscere il disegno su di lui

Pietro risponde: “Maestro abbiamo pescato tutta la notte ma non abbiamo preso nulla, ma sulla tua parola getterò le reti”.

Questa è una prova di FEDE del burbero pescatore che si FIDA di Gesù totalmente e lo chiama Maestro perché ha appena finito di ascoltare i suoi insegnamenti e, le parole di Gesù sono entrate dentro Pietro con fede.

La pesca ha dato un esito grandioso tanto che Pietro è impaurito dalla quantità di pesce pescato, ammira Gesù e capisce che in lui c’è una forza misteriosa che viene da Dio.

Pietro dice a Gesù: “Signore, allontanati da me perché sono un peccatore”.

Pietro ora si rivolge a Gesù chiamandolo “Signore” perché capisce di non essere degno di lui.

Gesù risponde: “NON TEMERE D’ORA IN POI SARAI PESCATORE DI UOMINI”.

Questa è la frase centrale. Cosa significa? Cosa s’intende? Gesù dice a Pietro di non aver paura di fronte al prodigio appena avvenuto e di non sentirsi indegno, perché la sua debolezza e il suo peccato non sono un problema per lui, la fiducia in Gesù e nella sua parola ha fatto questo segno; ora sarai pescatore di uomini, che non sono presi nella rete come i pesci che muoiono, ma saranno uniti insieme e faranno l’esperienza della vita piena.

Pietro non lo sa ancora, ma lui fonderà la prima Comunità Cristiana, riuniti nella chiesa come in una rete (simbolo dei primi cristiani che usavano per raffigurare la chiesa) che ha la funzione di riunire i credenti e portarli alla salvezza.

 

Per spiegare ai bambini abbiamo a disposizione:

·         Il brano di vangelo Luca 5,1-11

·         La narrazione audio “Pietro incontra Gesù”

·         O la drammatizzazione

 

 

 

Il laboratorio:

·         Pesci nella rete

 

Il loro vissuto (dobbiamo sollecitare i bambini ad esprimere il proprio pensiero aiutandoli con le domande):

·         Cosa ha suscitato in me il brano del vangelo?

·         Cosa avrei risposto io se fossi stato al posto di Pietro?

·         Se Gesù dovesse chiamarmi cosa risponderei?

·         Etc.

 

In questa tappa la parola chiave è FEDE tre persone diverse (Pietro, il cieco di Gerico e Zaccheo) chiamate diversamente e tre perdoni diversi, Gesù non ha dei canoni prestabiliti per scegliere chi lo segue, ci lascia la facoltà di scegliere tra bene e male.

(MOIRA)

*****************

 Tempo 2

il cieco di Gerico incontra Gesù

Anche in questo secondo tempo l'incontro avviene per iniziativa di Gesù. 

Come ha scelto Pietro e come sceglierá Zaccheo, così Gesù, arrivato a Gerico, sceglierà il cieco e a sua volta costui sceglierà di avere fiducia in lui.

 

Ci siamo domandate su cosa puntare e da dove partire per dar vita all'incontro.

Tenendo davanti agli occhi il nostro gruppo di ragazzi, le nostre attitudini, gli strumenti che abbiamo a disposizione, abbiamo focalizzato l'attenzione sul dipinto di Duccio di Buoninsegna, proposto dal sussidio, proponendo alcune piste:

1- Sguardo ai personaggi del dipinto (Gesù, Cieco, folla) e alla loro funzione, accompagnate dalle osservazioni dei nostri ragazzi che possono sostituire quelle già scritte nelle vignette.

2- Osservazione del dipinto accompagnata dalla lettura del Vangelo (il dipinto si ispira al vangelo di Giovanni, mentre l'evangelista di questo anno è Luca, per cui puntiamo sugli aspetti in comune).

3- Possiamo, ispirandoci al dipinto, narrare i fatti, evidenziando i sentimenti dei personaggi.

 

Abbiamo ragionato sul "vedere di nuovo", su ciò che può significare, oltre al recupero della vista.

 

Abbiamo pensato di stimolare i ragazzi a riflettere sull'emarginazione dei più deboli, dei malati, allora come ai nostri giorni, chiedendo anche se abbiano conoscenza di situazioni simili.

Per far capire meglio il dramma della malattia e dell'emarginazione o addirittura dell' invisibilità che essa talora comporta, si è pensato a due giochi-finzione: chiudere gli occhi e farli riflettere, una volta aperti, se ciò che vedono sia proprio uguale a prima; farli immaginare di essere invisibili per portarli a valutare le conseguenze positive e negative.

 

Suggerimenti di preghiera:

1- intenzioni preparate dai ragazzi

2- seguire il suggerimento del materiale on line proponendo una “micro-celebrazione” togliendo il velo ad una statuetta o icona.

(ELENA)

*****************

 Tempo3

il cieco di Gerico incontra Gesù

Incontriamo un altro personaggio, con caratteristiche diverse dai precedenti, ma anche a lui Gesù viene incontro e chiede di seguirlo: Zaccheo.

In questo tempo sul libro viene presentato il brano del vangelo che racconta l’incontro tra Gesù e Zaccheo ed è accompagnato da una serie di domande, poste ai margini del libro, che stimolano i bambini a porsi delle domande e ad immedesimarsi nel testo. Queste domande ovviamente non dovranno essere tutte prese in considerazione, altrimenti potrebbero risultare troppe, ma bisognerà valutare precedentemente quelle che ci potranno essere utili.

Personalmente sconsiglio di leggere interamente con i bambini il brano e di soffermarsi di volta in volta sulle domande, perché risulterebbe dispersivo e si rischia seriamente di perdere l’attenzione dei bambini. Al contrario per farli immedesimare sarebbe meglio scegliere come strumento la narrazione che parte dal contestualizzare il momento (Gesù in realtà è solo di passaggio in quella città poiché si sta recando a Gerusalemme ed il passaggio di lì è obbligatorio) e descrivere la scena in cui per “passa parola” (non c’erano TV e giornali) la gente ha saputo che sta per arrivare questa persona di cui tutti parlano e si accalcano ai bordi della strada per riuscire a vederlo (la stessa reazione che avrebbero i bambini se oggi gli dicessero che sta per arrivare in città la nazionale italiana di calcio, la loro squadra o il loro cantante preferito…). E tra loro c’era anche Zaccheo, che era conosciuto da tutti per il suo lavoro e proprio per quello non molto amato da nessuno: era un pubblicano!

Ma che cos’è un pubblicano? Era una persona che per conto dei romani riscuoteva le tasse, ma purtroppo, quasi sempre, non erano delle persone oneste. Infatti, se i romani gli dicevano di riscuotere un soldo da ogni persona, loro ad esempio ne richiedevano 2: 1 lo davano ai romani, mentre l’altro lo mettevano nelle loro tasche. Per fare capire cosa succedeva potreste con­segnare all’inizio dell’incontro ad ogni bambino 2 caramelle e poi, quando sarete in quel momento della narrazione, passare a riscuotere da loro 2 caramelle a testa mettendone metà del sacchetto dei romani e metà nel proprio sacchetto personale in cui ci saranno già altre caramelle (spiegherò dopo il perché).

Zaccheo avrebbe voluto vedere Gesù, ma era piccolo di statura e non ci riusciva. Allora pensò di arrampicarsi su un sicomoro (ma queste cose le fanno i bambini, non i grandi o le persone importanti!). Ma ad un certo punto Gesù lo vede e lo chiama per nome (chissà come faceva a saperlo?) e adesso tutti lo hanno visto. Tutti pensavano che in lui non c’era nulla di buono, che non era degno delle attenzioni di Gesù. Ma Gesù voleva stare con lui a casa sua, non lo giudicava e lo trattava con rispetto e amore. Zaccheo gli aprí la porta di casa sua e anche quella del suo cuore. Chissà di cosa avranno parlato! Secondo voi? 

Comunque dopo essere stato con lui Zaccheo ha deciso, non solo di dare la metà dei suoi averi ai poveri, ma anche di rendere quattro volte tanto quello che aveva rubato. Per fare capire questo passaggio potreste riprendere il sacchetto usato in precedenza, in cui Zaccheo aveva messo le caramelle rubate, e mostrare concretamente loro la parte che viene data ai poveri e in seguito calcolare e rendere loro quanto gli era stato rubato.

Le attività da fare in relazione a questa attività sono:

1 - vedere materiale on line. Consiste nella costruzione di un segnalibro a forma di porta per il vangelo che dovreste avere consegnato l’anno precedente.

2 -Far disegnare ai bambini una casa su un foglio bianco (la loro casa) , ma senza la porta. La porta verrà disegnata su un altro foglio, ritagliata e poi incollata solo su un lato lungo, in modo che si apra come se girasse sulle cerniere. All’esterno della porta metteranno il cognome della loro famiglia, mentre aprendo la porta (quindi all’interno della casa) scriveranno il loro nome e quelli di tutta la sua famiglia (quest’ultima parte potrebbe essere fatta a casa con i genitori, per coinvolgerli). Se inviti un amico o qualcuno a casa tua, lui non entra da solo in casa tua ma aspetta che sia tu ad aprirgli la porta della tua casa per invitarlo ad entrare. Così ha fatto Gesù quando a atteso che Zaccheo lo invitasse ad entrare. Ed è per questo che se tu vuoi che Gesù entri nella tua casa è nel tu cuore sei tu che lo devi invitare ad entrare ed aprirgli le porte.

(RENATA)

 

 


Commenti