CON TE! DISCEPOLI - Tappa 5 (Relazione incontro Catechisti)
INCONTRARE IL RISORTO
TEMPO 1 - Tommaso incontra il risorto
Il racconto del vangelo narra quando Gesù si è presentato a porte chiuse ai discepoli, nascosti nel cenacolo. Li saluta dicendo "Pace a voi", questo saluto porta la pace nei cuori dei discepoli e fa capire che la sua morte e resurrezione sono dono di tutti.
Mostra le ferite che sono rimaste e ora sono segni del suo amore per noi, non più di dolore. Di seguito Gesù soffia sui discepoli lo Spirito Santo (che richiama l'azione di Dio nella creazione) dono che noi incontriamo nel battesimo.
Tommaso non è presente e quando i suoi amici gli raccontano che Gesù si è presentato e gli riportano le parole che ha detto, tommaso non crede, non si fida di ciò che dicono i discepoli e crederà solo quando metterà la mano sulle ferite di Gesù.
Questo dubbio che assale Tommaso è dovuto alla nostalgia verso Gesù che ha seguito e ascoltato per circa tre anni, ed è ancora impresso in lui il dolore della morte di Gesù in croce che non può essere cancellato solo perché i suoi amici dicono di averlo visto.
La sua richiesta può essere una forma di invidia verso i discepoli ma anche una preghiera rivolta a Gesù di aver anche lui l'onore di vederlo. Dopo otto giorni Gesù esaudisce Tommaso e si presenta al cenacolo dove Tommaso è presente. Gesù lo sprona a toccare le ferite e Tommaso ha avuto il coraggio di farlo e gli dice "Mio Signore e Mio Dio". Questa è una vera dichiarazione di fede dove "Mio" indica il desiderio di incontrare il Risorto; "Signore" esprime la potenza e la vittoria di gesù sulla Morte; "Dio" sta per l'onnipotenza divina. Gesù alla fine replica dicendo: "beati quelli che non hanno visto e hanno creduto".
Noi siamo un pò come Tommaso, ci fidiamo di ciò che vediamo e conosciamo, ma dobbiamo fare capire ai ragazzi che anche nel vissuto di ogni giorno si fidano di persone che raccontano loro cose che non hanno mai visto. In questo caso possiamo fare l'esempio della maestra che spiega la storia di civiltà antiche che non hanno mai visto e si fidano, oppure si fidano del pilota di aereo che non vedono ma che li porterà a destinazione, etc.
Si può sviluppare l'incontro coinvolgendo i ragazzi sottolineando delle frasi che li hanno colpiti oppure dopo avere letto il brano interagire con loro facendo domande del tipo
"Dove ci troviamo?"
"Cos'è il cenacolo?"
"Come si sarebbero comportati loro?"
"Cosa avrebbero fatto loro al posto di Tommaso?"
"Avrebbero Creduto?", etc.
Cercare di farli entrare nella storia come se loro stessi fossero nel cenacolo.
Un altro spunto può essere l'analisi dell'opera d'arte di Michelangelo su Tommaso, immagine forte ma che rende l'idea di cosa è accaduto.
TEMPO 2 E 4 - IL BATTESIMO
In questi tempi gli argomenti trattati
sono il rito del Battesimo e il nostro Battesimo, quello che alcuni di
noi hanno ricevuto (nell’affrontare l’argomento, che alcuni bambini
del vostro gruppo potrebbero non averlo ancora ricevuto).
Venendo
dalla tappa precedente, la domanda è : “Quando noi iniziamo a far parte
pienamente della Chiesa?”.
La risposta è: “Quando riceviamo il dono del
battesimo è rinasciamo come figli di Dio e parte della su famiglia: la
Chiesa”. Praticamente è come se fosse un nostro secondo compleanno e
come tale va capito, ricordato e , perché no, celebrato.
Di solito
si tende ad affrontare questo argomento inserendolo nella domenica
insieme e andando in chiesa con i bambini, concretizzando il tutto
mostrando loro il fonte battesimale. Quest'anno particolare però risulta
un po’ difficile. Il consiglio è quindi quello di unire queste 2 tappe e
magari partire prima dal ricordo del proprio Battesimo (tempo 4),
coinvolgendo i genitori, per poi arrivare al rito con il suo significato
e i suoi simboli (tempo 2). Per affrontarlo in questa modo il
consiglio è quello di lanciare l'attività al termine dell’incontro, in
modo che i bambini abbiano modo e tempo nel corso della settimana di
affrontare con i genitori l'argomento, facendo loro domande e andando a
rivedere le foto del loro battesimo che dovrebbero avere tutti.
Ovviamente non limitatevi a dirlo ai bambini, ma coinvolgete i genitori
usando WhatsApp o altro per spiegare direttamente cosa devono
fare con i bambini e come.
La proposta è quella di dare ai bambini uno schema di puzzle, come quello riportato nel libro alla tappa 2, ma vuoto da immagini e al centro o l’immagine del libro o un campo bianco in cui disegnare il proprio battesimo. Nei tasselli vuoti (vedi esempio schemi allegati) loro dovranno inserire delle informazioni del loro battesimo partendo da delle domande ben precise, a mò di intervista, che voi avrete dato loro, che poi vedranno con i loro genitori.
Per esempio:
Cari mamma e papà, perché avete scelto di farmi battezzare?
Dove sono stato battezzato?
Nella chiesa dedicata a
Che giorno era
Quale nome completo avete scelto per me?
Perché?
Il mio padrino è
e la mia madrina è
Perché li avete scelti?
Conservate ancora il cero e la veste bianca che il sacerdote vi ha consegnato durante il Battesimo?
Cosa ricordate di quel giorno? Raccontatemi qualcosa
All’incontro seguente inizierete ascoltando e armonizzando le loro
risposte, come pezzi di un puzzle più grande, e a dare un senso alle
risposte dell’ultima domanda posta ai genitori.
Poi si passerà ad
affrontare il tempo 2 nel quale si parla del rito del Battesimo e dei
suoi simboli. Il libro già propone un gioco nel quale abbinare ogni
immagine nei tasselli del puzzle con una delle frasi scritte sul lato
destro. Lo potete fare utilizzando i colori dei tasselli o anche dando
un numero ad ogni tassello.
Un’attività che avevo fatto io con i
miei bambini, usando whatsapp durante il primo lockdown, e stata far
fare ai bambini questo gioco utilizzando una sequenza numerica e, una
volta messe insieme le varie risposte, ho raccontato loro una storia
che spiegava il perché del battesimo ( utilizzando le immagini),
partendo dalla prima immagine del puzzle e arrivando fino all’ultima. In
questo modo, nel frattempo, ho dato loro la sequenza corretta delle
risposte e ho spiegato anche il significato dei principali simboli del
Battesimo lì riportati.
TEMPO 3 - FILIPPO BATTEZZA L’ETIOPE
Cosa vogliamo vivere
Ci concentriamo sul gesto dell’immersione nel fonte battesimale, attraverso l’episodio del battesimo del funzionario etiope da parte di Filippo, viviamo una delle prime testimonianze del battesimo cristiano.
Si drammatizza l’incontro tra il funzionario e la regina per mettere in luce le conseguenze del battesimo: la regina riconosce che gli occhi dell’etiope hanno un luce diversa che non vedeva da tempo.
L’incontro con Gesù, tramite il battesimo e la parola di Filippo, ha permesso all’eunuco di guardare alla sua vita in modo diverso, nuovo, perchè ha incominciato a sentire che Dio ha uno sguardo di amore per ognuno di noi, malgrado la situazione che uno sta vivendo.
E' possibile utilizzare un video
In alternativa si può leggere il testo e favorire attraverso il dialogo la comprensione del racconto. Alcune domande da porre al funzionario per la discussione potrebbero essere:
- Che mestiere fai? Dove abiti?
- Perchè tu che sei etiope sei andato fino a Gerusalemme?
- Come hai incontrato Filippo? Di che cosa avete parlato? Che cosa ti ha insegnato?
- Che cosa ha significato per te essere battezzato?
Dopo aver raccolto le risonanze dei bambini, è utile approfondire il gesto dell’immersione nell’acqua, che è il cuore del rito battesimale.
Si può partire dall’illustrazione presente sul Sussidio (pp 64-65): l’etiope riemerge dall’acqua.
- Com’è il suo volto? Cosa vi si può leggere su quel viso?
Nella nostra vita quotidiana spesso ci rendiamo conto della preziosità dell’acqua che disseta noi, gli animali e le piante che altrimenti appassiscono. L’acqua aiuta anche a pulire ciò che è sporco.
La liturgia utilizza l’acqua nel battesimo, perchè l’acqua è intimamente connessa alla vita e alla morte. Il feto rimane per i 9 mesi della gestazione nell’acqua. Invece la furia delle acque è qualcosa a cui non sempre si riesce a porre argini.
Nei primi tempi della vita della Chiesa il battesimo era accostato alla morte e risurrezione di Gesù perciò il rito battesimale era interpretato con 2 successivi atti: immersione ed emersione dall’acqua, come rito che fa rivivere al neo-battezzato l’evento salvifico della Pasqua del Signore.
Nel fonte battesimale di forma ottagonale (“ottavo giorno”, il giorno della Resurrezione di Gesù) fatto costruire da Ambrogio vi sono diverse simbologie ed intenti didattici finalizzati ad illustrare l’itinerario sacramentale dell’iniziazione cristiana.
Il catecumeno scendeva nel fonte voltando le spalle ad Occidente, luogo delle tenebre e volgendo lo sguardo ad Oriente, luogo della luce, simbolo di Cristo vera Luce del mondo: era così rappresentata la rinuncia a Satana e al peccato nonchè la totale accettazione della fede in Gesù e del suo vangelo come luce per la vita cristiana. Inoltre il catecumeno scendeva nel fonte battesimale attraverso 3 gradini, così come attraverso 3 gradini vi risaliva (allusione al triduo pasquale, x qualche studioso).
Sempre Ambrogio spiegava ai suoi battezzati che il Fonte battesimale è come una tomba dove muore il peccato ed è anche il grembo da cui nasce l’uomo nuovo.
Colui che viene battezzato si riveste di Cristo ed è per questo che il battesimo toglie i peccati.
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A conclusione di questa tappa riportiamo anche il link di un video dove troviamo tutti gli elementi riferiti al sacramento
Maria Ede - Comunità Pastorale Maria Ausiliatrice - Cardano (MAC)
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