CON TE! FIGLI - Tappa 5

INTRODUZIONE

Nelle scorse tappe abbiamo parlato della nascita di Gesù e dei pastori che sono stati i primi a ricevere questa notizia avvisati dall’angelo. Maria e Giuseppe poi, portarono Gesù a Gerusalemme per la presentazione al tempio, questa cerimonia veniva fatta per tutti i primogeniti maschi ebrei.
 

Dopo aver presentato Gesù al tempio Maria e Giuseppe tornano a casa a Nazareth…qui passano gli anni e Gesù cresce come tutti i bambini, impara tante cose, gioca con gli altri bambini, impara la legge del Signore. Tutti i sabati va con i suoi genitori nella sinagoga (la chiesa degli ebrei) ad ascoltare le scritture. Ogni anno durante la Pasqua andavano al tempio di Gerusalemme.
 

Gesù cresce come tutti, diventa grande e aiutando Giuseppe impara il mestiere del falegname. All’età di 30 anni lascia Nazareth e va verso il fiume Giordano a farsi battezzare da Giovanni il Battista…lui era figlio di Elisabetta, cugina di sua mamma Maria. Giovanni predicava che sarebbe arrivato il messia, il salvatore…annunciava l’arrivo di Gesù il figlio di Dio. Dopo essere stato battezzato Gesù digiuna per 40 giorni nel deserto di Giudea.
Ha inizio così la vita pubblica di Gesù, cioè inizia ad andare in giro per i paesi a conoscere nuove persone, a farsi nuovi amici e ad annunciare la parola di Dio.
 

NELLA SINAGOGA DI CAFARNAO_TEMPO 1
Guardando la cartina della Palestina a pag.24-25 si fa comprendere il luogo dove ci troviamo (la cartina può essere proiettata). Dopo l’introduzione che fa capire che sono passati trenta anni e Gesù è cresciuto a Nazaret, a questo punto inizia a spostarsi per la Galilea e arriva a Cafarnao, un villaggio di pescatori dove vivono e lavorano i primi discepoli, vive una giornata speciale: il sabato. Per coinvolgere i bambini si può chiedere di portare una pashmina così che indossandola, possono calarsi in quel tempo.
 

➢ NARRAZIONE: GESU’ NELLA SINAGOGA.
• Audioracconto (meglio se accompagnato da immagini).
E’ possibile creare video in molti modi, bisogna capire quale per noi è il più congeniale, più semplice, perché abbiamo famigliarità già con un programma per esempio. Con Final Cut, per Mac, si possono creare video in diversi modi, dal racconto con foto, a video e immagini. Online per esempio, si può usare anche Genially. Oppure, più semplicemente, si può usare power point, 


inserendo foto o scritte, sotto alla narrazione. Ancora, più banalmente, creando una cartella con la raccolta di foto, possiamo scorrerle man mano che il dialogo va avanti.
• Racconto del brano da parte della catechista. Si può leggere direttamente la narrazione che propone la Diocesi, oppure modificarla in base alle proprie esigenze. È però fondamentale che chi legge, si prepari con molta cura, in modo da interpretarla, facendo pause, cambiando tono di voce, facendo gesti. Se c’è la disponibilità di più persone si può anche leggerlo a più voci, cosi da identificare i vari personaggi. Sarebbe bello creare anche l’ambientazione intorno a chi narra: con qualche oggetto, che identifica il luogo in cui ci troviamo nel racconto.


• Scenetta interpretata. In questo caso, in base al numero dei catechisti, o alle persone che si son rese disponibili, si dividono le parti. Se non si hanno abbastanza persone rispetto ai personaggi del racconto, si sceglie di interpretare i personaggi principali. Si creerà la scenografia attorno a dove si svolgerà la scenetta, con oggetti e magari arredi utili a far capire dove ci si trova. È bello anche che i personaggi indossino dei vestiti che ricordino
l’epoca, per far ancora di più entrare nella parte, i personaggi, ma anche chi ascolta. Si può scegliere sia di interpretare tutto, quindi sono solo i personaggi che parlano, oppure avere anche la presenza del narratore che spiega cosa sta succedendo. È bene che si entri nella parte, che si interpreti bene…meglio senza leggere.


A volte si può pensare di non riuscire a fare la scenetta, piuttosto che il racconto ben interpretato o costruire un video apposta, e quindi si va a cercare su internet un cartone o un video già fatto. Però non è la stessa cosa, perché queste cose già confezionate non danno l’obiettivo che la Diocesi ci chiede di sottolineare. Un cartone può essere una introduzione, però poi sta a noi far passare il giusto messaggio.  

 

LA NOSTRA ESPERIENZA
Noi avevamo scelto di fare un mix tra il racconto e la scenetta, modificando il testo della Diocesi e coinvolgendo i bambini, facendo delle domande, chiedendo loro di immedesimarsi nelle persone presenti in Sinagoga. Pietro (una catechista) raccontava, indossava abiti appropriati. C’erano due personaggi principali che parlavano: Gesù e l’indemoniato (catechista e suora). Erano questi due personaggi che parlavano e agivano in alternanza
al racconto di Pietro, che poi ha concluso il racconto. La suora che interpretava l’indemoniato, l’ha fatto talmente bene, con enfasi, con i toni giusti, con i gesti giusti, che i bambini se lo ricordano ancora adesso che sono in quinta. Ciò per dimostrare che se le cose son fatte bene, con enfasi, con passione immedesimandosi proprio nel personaggio, ciò che i bambini vedono e sentono, rimangono.
Dopo la narrazione, è bene sottolineare che ai tempi di Gesù, si andava in Sinagoga di sabato per pregare, perché per gli ebrei è proprio questo il giorno di festa, mentre per noi cristiani è la domenica, giorno in cui andiamo in chiesa dove c’è Gesù per partecipare alla messa.

➢ Sinagoga: spiegare ai bambini cosa era il tempio della Sinagoga, magari con delle immagini. Dalla discussione con i bambini devono emergere le seguenti caratteristiche:
o Gesù suscita meraviglia diversamente dal rabbino Levi;
o Gesù ha un modo di fare che attira, ispira fiducia;
o Gesù libera l’indemoniato con estrema calma, dicendo
solo: “Taci ed esci da quell’uomo”. Non ha bisogno di alzare la voce o di chissà quale rito;
o Gesù è più forte dello spirito cattivo. 


➢ Pagine del sussidio 28 e 29, dove è riportato il brano del Vangelo da
leggere e si può soffermarsi sulle immagini
• Chiedere ai bambini di scrivere i nomi di qualcuno di cui si fidano per capire la parola “autorità” di Gesù, a pagina 29. 


➢ Giochi.
• Gioco tempio o chiesa? Fare delle immagini della chiesa e del tempio poi farle vedere ai bambini e farli indovinare quale sono le immagini di uno o dell’altra. Questo va bene se si è fatta già la visita in chiesa, altrimenti proiettando le parti della loro chiesa, magari essendo già andati possono riconoscerle oppure spiegarle al momento.  

Su questo è possibile fare un gioco online: il Memory. LINK:

• Gioco sulla fiducia: i bambini vengono bendati uno alla volta e devono fare un percorso guidati solo dalla voce del compagno o della catechista. Oppure fare un percorso insieme: due bambini tengono in mano un bastone di almeno 1 metro per mantenere la distanza, uno dei due viene bendato e l’altro lo guida nel percorso. Può essere fatto anche a modi gara, con più coppie di bambini, sempre mantenendo le distanze e in base allo spazio
che si ha a disposizione. 


• Gioco: “Schiaccia il male”. Consiste in un bowling dove ai birilli sono state attaccate le facce del diavolo. Ogni bambino a turno si impegna a buttar giù tutti i birilli e scacciare il male. (Servono: 6 birilli a cui applicare la stampa di un diavolo e una palla; si possono igienizzare le mani ogni volta o costruire una palla di carta per ciascuno).


• Cieco e sordo: un bambino con gli occhi chiusi (bendati) fa il cieco, mentre invece l’altro, il sordo, che vede il percorso, guida per mano l’altro. 

 

NELLA CASA DI PIETRO_TEMPO 2
Si inizia l’incontro ricordando dove abbiamo lasciato Gesù la scorsa volta: era sabato ed era in Sinagoga: qui ha liberato l’indemoniato. Ora troviamo Gesù che, terminato l’incontro, sta uscendo dalla Sinagoga insieme ai suoi discepoli e Pietro lo invita a casa sua. Si può anche solo ricordare dove eravamo l’altra volta e partire subito con la narrazione, senza anticipare cosa stiamo per sentire o vedere. 


➢ NARRAZIONE: GESU’ GUARISCE LA SUOCERA DI PIETRO
• Audioracconto.
• Racconto del brano da parte della catechista.
• Scenetta interpretata. 


➢ Terminata la narrazione si tirano le fila chiedendo ai bambini cosa hanno capito.


➢ Sussidio: a pagina 30, si trova la casa di Pietro. Far osservare ai bambini come erano le case al tempo di Gesù. Non siamo più in un luogo pubblico quale era la Sinagoga, ma dentro una abitazione, in una situazione familiare. Da far notare anche il tempo in cui ci si trova, ovvero sabato a pranzo.
Nel libro troviamo anche il brano del Vangelo che può essere letto.
Alla pagina successiva possiamo spiegare ai bambini che il gesto che ha fatto Gesù per guarire, è stato un gesto con le mani dolce, è bastato solo il suo tocco. Quindi anche noi con le nostre mani possiamo aiutare gli altri. A questo punto si può far completare “quando le mie mani danno agli altri più vita“ e “quando le mie mani tolgono agli altri un po' di vita”.


➢ Attività/Giochi.
• Disegnare le proprie mani: in una, scrivere quando la mano da vita agli altri e sull’altra quando tolgo la vita agli altri.
• Proiettare delle immagini di mani che fanno cose diverse: salutano, si chiudono a pugno, si stringono, accarezzano, ecc… Si vuole riflettere sulle mani, sulle azioni che si compiono con
esse. Si può chiedere ai bambini di osservare in quali gesti si dà la vita e in quali la si toglie.

• Gioco: “Non spezzarmi il cuore”. I bambini seduti in cerchio, mantenendo le distanze, fanno girare un cuore prendendolo solo con le mollette. Bisogna “far girare” l’amore (fare e promuovere il bene) e “non rompere” il cuore degli altri (fare attenzione ai sentimenti dei nostri fratelli). (Occorrente: cuori ritagliati da fazzoletti rossi e tante mollette quanti sono i bambini). 

• Gioco: in una staccionata ognuno di noi, ogni volta che c’è qualcosa che ci va storto impianta un chiodino, invece quando c’è un buon proposito, si toglie il chiodino, il risultato è una staccionata tutta piena di forellini. Il fatto di poter andare e riconciliarci con i nostri peccati ci fa capire che Gesù resettava tutto e trasformava questa staccionata in un bel legno.

 

IN UN LUOGO DESERTO_TEMPO 3
L’incontro deve sempre iniziare con il ricordo di dove eravamo rimasti nell’incontro precedente. Avevamo lasciato Gesù a casa di Pietro, di sabato a mezzogiorno, dove aveva guarito sua suocera solo col tocco delle mani. Poi Gesù si era fermato qui.


➢ NARRAZIONE: LA SERA DI QUEL GIORNO E POI L’ALBA DEL SUCCESSIVO
• Audioracconto.
• Racconto della catechista. 

• .Scenetta interpretata.

➢ Terminata la narrazione si chiede sempre ai bambini cosa hanno capito. È importante sottolineare due cose: la preghiera, infatti Gesù per aver la forza di fare tutto ciò che fa, è in costante relazione con Dio Padre e la seconda cosa è che Gesù non cerca la gloria, perché evita di stare con la folla che lo cerca.
La preghiera può essere fatta come è stata proposta da Gabriele, direttamente durante l’incontro, oppure affidata alle famiglie.


➢ Sussidio: A pag. 32 33 si trova lo zoom del luogo deserto, descrizione dello scenario e lettura del brano del Vangelo. Completare: secondo me Gesù sta dicendo…ogni bambino scriverà le parole che secondo lui Gesù sta dicendo a Dio durante la preghiera.

➢ Attività:
• Addormentarsi pregando: un modo molto bello di addormentarsi…prendere sonno pregando: ripetere prima di addormentarsi:
Grazie Gesù, perché Tu sei con me…” 


• Gioco: trova la parola mancante. Si prepara la preghiera del Padre Nostro con delle parole mancanti. In presenza la catechista ha in mano le tessere con le parole mancanti e i bambini devono indicare il loro posto giusto. Oppure si può fare online con learningaps o wordwall.

 • Costruire un orologio con la giornata dei bambini (colazione, scuola, compiti, gioco studio…) e poi farne uno per la giornata di Gesù con le immagini del tempio, della casa di Pietro, del luogo deserto ( ingrandimenti dei disegni che si trovano sul sussidio).
Si può pensare di unire i tre tempi in un unico solo, nel modo seguente.
Predisporre 3 luoghi: Tempio, casa di Pietro e luogo deserto, dove far rivivere ai bambini le rappresentazioni, o i racconti, per ogni luogo. Far trovare degli oggetti o dei simboli che facciano capire in che luogo siamo. Si possono unire con delle orme di uomo, per far vedere i passi di Gesù.
Una ulteriore proposta è con l’utilizzo di Genially, creando i tre luoghi, dove per ciascuno si descrive cosa è accaduto e si inseriscono le attività. Questo può essere fatto sia alla fine dei tre tempi come riepilogo, sia dopo ogni incontro rendendo accessibile un luogo alla volta.

Valentina ed Elena

C.O.P.S.


 

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