CONTE! CRISTIANI: Tappa 3 (Relazione incontro Catechisti)

 RELAZIONE INCONTRO CATECHISTI

 


TEMPO 1 - 3: VERSO LA FELICITA' - LE BEATITUDINI 

Per cominciare l'incontro teniamo sempre in considerazione il FILO ROSSO dell'incontro precedente iniziando facendo la differenza tra COMANDAMENTI (LEGGE di DIO) e BEATITUDINI (LEGGE dell'AMORE) 

Facendo notare la similitudine con i due disegni di pag.18 del sussidio Mosè ( profeta, vecchio testamento)  sul monte Sinai con le tavole della Legge ed è rimasto 40 giorni, mentre a pag 32 Gesù sul monte che parla anche Lui alle folle (come un nuovo Mosè , nuovo testamento ) , anche Gesù è rimasto 40 giorni nel deserto per prepararsi.

Cerchiamo poi sul Vangelo che gli è stato regalato (insieme ai ragazzi) il brano di Vangelo di pag. 33 e leggiamo le Beatitudini, sicuramente nel modo in cui sono scritte nel Vangelo non saranno uguali a quelle scritte a pag. 35 del nostro catechismo, possiamo dire che Gesù per farsi capire parlava per quelli del suo tempo.

Dopo la lettura si può spiegare che le Beatitudini sono la carta di identità del cristiano, allora come proposta si potrebbe fare un FAX-SIMILE di una CARTA DI IDENTITA' per ogni ragazzo, farla compilare con i dati, nel punto dove si dice SEGNI PARTICOLARI aggiungere una Beatitudine scelta dal ragazzo.

Come punti di riferimento per spiegare le Beatitudini si possono fare dei riferimenti mediante testimonianze di vita del nostro tempo in quanto i Santi non sono SUPEREROI che vediamo in televisione o leggiamo sui giornali ma, sono persone del nostro tempo, persone che ci stanno vicino, esempio:

I NOSTRI GENITORI che ci crescono con amore, NEI MALATI, I NOSTRI NONNI..... quelli della porta accanto (CARLO ACUTIS, PIER GIORGIO FRASSATI magari facendo vedere dei video sulla loro vita).

Il PAPA ci ricorda che il Santo è capace di vivere con gioia e senso dell'umorismo, non è triste, ci spinge a ripartire continuamente, perché vivere le Beatitudini non è sempre facile è una lotta costante contro il MALE.

Per concludere a pag. 36/37 si possono far compilare dai ragazzi le schede che ci sono. 

 

 
TEMPO 4: IL BUON SAMARITANO

1)    Proiezione del quadro di Van Gogh “Il Buon Samaritano”.

L’immagine si trova anche sul sussidio a pag. 40. La proiezione ingrandita potrebbe aiutare ad entrare nell’ambientazione e a vedere i particolari.

Si pongono le domande ai bambini rimanendo su quello che l’immagine presenta, senza approfondire:

Dove siamo? Cosa è successo? Chi c’è lungo la via? Che cosa sta facendo?

2)   Dopo aver inquadrato la situazione si passa alla lettura del Vangelo (Lc 10, 25-37).

Si guarda di nuovo l’immagine del sussidio leggendo le domande inserite nella figura e rispondendo questa volta in modo più preciso, secondo il testo del Vangelo.

Si farà notare soprattutto “l’esagerazione” di amore che il samaritano ha nei confronti del malcapitato: gli si fa vicino, fascia le ferite, lo carica sul suo cavallo, lo porta alla locanda: il suo compito potrebbe essere finito qui! Invece va oltre: dà dei soldi all’albergatore e dice che tornerà ed eventualmente pagherà quello che sarà servito in più.

E’ un amore che non misura.

3)   A questo punto i bambini possono provare a rispondere alla domanda a pag. 41

del sussidio: “A quale personaggio assomiglio maggiormente ad esempio quando…?”

Si farà notare che a volte assomigliamo più al samaritano, altre volte ai due che non si fermano, altre ancora al poveretto che ha subito. Ciascuno scriverà la propria risposta. 

4)   Si fa un poi momento di silenzio e ciascuno ripercorre il testo di Vangelo

e sottolinea la frase che lo colpisce di più (frase tesoro), quelle che sembrano essere su misura per lui/lei.

Ciascuno scriverà la propria preghiera prendendo spunto dalla frase tesoro: il Signore mi ha parlato; cosa posso dirgli io? Cosa gli racconto? Di cosa lo ringrazio? Cosa chiedo per me, per i miei cari, per il mondo?

5)   Si riprende la parte finale del brano di Vangelo: “Va’ e anche tu fa così”.

Si può fare un’esperienza concreta incontrando qualcuno che nella comunità si occupa dell’aspetto della carità. Ad esempio si potrebbe ascoltare la testimonianza di un volontario della Caritas.

I bambini potrebbero portare il loro contributo, ad esempio visitando il guardaroba ed aiutando a selezionare i capi di vestiario. O anche preparando dei lavoretti da vendere poi dopo una messa, dando il ricavato alla Caritas perché lo dia ai poveri.

Un altro modo di vivere la carità potrebbe essere quello di andare a gruppetti a trovare gli anziani o gli ammalati della parrocchia.

 

 

TEMPO 6 – " VA' E ANCHE TU FA COSI' "

 Questo tempo è valido sia per gli incontri in presenza che on-line

 

Cosa vogliamo vivere

La parabola del buon samaritano si conclude con l’invito di Gesù: “Va' e anche tu fa' così” (Lc 10,37). I ragazzi sono chiamati a rispondere alla parola del Maestro per vivere da cristiani con le opere e non solo con le parole. L’incontro con uomini e donne che esercitano la carità o un’esperienza caritativa vissuta in prima persona dai ragazzi accendono il desiderio di misurarsi con l’invito di Gesù.

Esperienze

Incontro con dei testimoni e/o esperienza di carità, impegno concreto di carità da

vivere nella vita quotidiana.

Svolgimento base

In questo Tempo occorre scegliere tra due esperienze differenti, oppure attuarle ambedue:

1. incontro con dei testimoni della carità;

2. esperienza caritativa.

 

1. L’incontro con dei testimoni della carità

I ragazzi incontrano persone che in Parrocchia o sul territorio si occupano di qualche opera caritativa. Ad esempio si suggerisce il dialogo con qualche membro della Caritas parrocchiale.

Al testimone della carità si chiede un intervento breve (circa 10-15 minuti) in cui presentare la propria esperienza a partire da alcune domande: “Che cosa fai concretamente? Quante e chi sono le persone che incontri? Perché compi questo servizio? Che cosa ricevi dalle azioni di carità che vivi?”. Si lascia poi spazio alle domande dei ragazzi e alla visita dei luoghi in cui ci si trova.

 

L’incontro si conclude facendo risuonare le parole di Gesù che seguono la parabola del buon samaritano: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. Ciascuno è invitato a compiere la propria parte, a mettersi in gioco in prima persona. Si può già anticipare che nel prossimo Tempo verranno offerti esempi concreti per vivere la carità nella vita quotidiana.

 

2. Esperienza caritativa da vivere con i ragazzi

Si tratta di prendere i contatti con la Caritas parrocchiale o qualche altra realtà caritativa che opera nel territorio per vivere insieme un servizio concreto con i ragazzi. In questo periodo, se la Caritas parrocchiale necessita di volontari per la realizzazione dei pacchi con generi alimentari si possono invitare i ragazzi a dare un aiuto concreto sempre nel rispetto delle regole anit-covid.

L’incontro si conclude facendo risuonare le parole di Gesù che seguono la parabola del buon samaritano: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. Ciascuno è invitato a compiere la propria parte, a mettersi in gioco in prima persona. Si può già anticipare che nel prossimo Tempo verranno offerti esempi concreti per vivere la carità nella vita quotidiana.

 

 

TEMPO 6 – IL COMANDAMENTO NUOVO

Cosa vogliamo vivere

In questo Tempo si vive la celebrazione della Consegna della Legge dell’Amore, che rappresenta la sintesi dell’insegnamento etico di Gesù e, di conseguenza, il compimento del percorso iniziato con i comandamenti.

Esperienze: testimonianza, riflessione, celebrazione.

Svolgimento base

È possibile prevedere uno svolgimento in due momenti:

1. riflessione e scelte concrete sulla via dell’Amore;

2. celebrazione della Consegna del Comandamento nuovo di Gesù.

Siccome è bene che alla celebrazione possano partecipare anche i genitori occorre immaginare in quale momento della settimana e in quale orario collocarla. La presenza della famiglia, infatti, dà maggiore risalto e valore ad un rito che conclude e rilancia il cammino percorso alla scoperta della morale cristiana.

 

1. Riflessione e scelte concrete sulla via dell’Amore

All’inizio di questo Tempo si può fare brevemente memoria del percorso compiuto finora.

Il comandamento di Gesù è ora ricevuto comunitariamente come dono di Dio e accolto come impegno di vita: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.” (Gv 13,34).

I ragazzi hanno scoperto la testimonianza di Madre Teresa di Calcutta: il suo amore per i più poveri dei poveri nasce dall’amore stesso di Gesù accolto nella preghiera e nei Sacramenti. Ora, sempre da lei, ascoltiamo un altro segreto della sua azione

caritativa che prende spunto da un’altra parola del Maestro che ha ispirato tutta la sua azione: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. (Mt 25,40). Il suo amore per i più poveri dei poveri nasce dal desiderio di amare Gesù che accoglie ogni gesto di carità come fatto a se stesso.

Per introdurre questa seconda motivazione dell’agire di Madre Teresa si può partire dal Sussidio che a p. …. riporta le parole di Gesù che la santa scandiva sulle dita di una mano: “You – did- it - to- me” “Lo – avete - fatto – a – me”. La Madre diceva a tutti che questo era “il Vangelo delle cinque dita”. E’ possibile far vedere un video ai ragazzi dove Madre Teresa racconta il perché di questa frase.

 

2. Celebrazione della Consegna del Comandamento nuovo di Gesù

Al termine, i ragazzi si radunano in un luogo idoneo per vivere insieme la celebrazione della Consegna del Comandamento nuovo di Gesù.

Ciò che caratterizza questo rito, al di là degli eventuali ed auspicabili gesti da compiere, è il fatto che la comunità cristiana riunita esprime la propria volontà di vivere in armonia con il comando evangelico, proprio nel momento in cui invita i ragazzi a fare altrettanto.

Tutte le indicazioni e i materiali utili per la sua realizzazione e i testi del rito sono reperibili on-line.

Prometto di vivere secondo il comandamento nuovo dell'amore che Gesù ci ha donato:

“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri (Gv 13,34). 

Mi sono state rivolte queste parole:

Vuoi lasciarti amare da Dio e imparare ad amare il tuo prossimo?

Sì, lo voglio. 

 

Lo Spirito del Signore sia su di te e ti colmi dell’amore di Cristo Gesù, perché tu possa amare Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, con tutta la tua forza e il prossimo tuo come te stesso.

 

Amen

 

 


 

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