CON TE! AMICI: Tappa 4 (Relazione incontro Catechisti) 1° parte
RELAZIONE INCONTRO CATECHISTI
Cardano - JOB
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Gruppo Cardano
NOTA: Vista l'importanza di questa tappa abbiamo pensato di dividerla in due incontri. Il primo (questo) prenderà in considerazione i tempi 1-3. Il secondo gli altri tempi
TEMPO 1
Questo tempo si presta particolarmente ad essere fatto in presenza, per fare risaltare il senso di condivisione della cena di una Pasqua ebraica, magari coinvolgendo i genitori e riproponendo quelli che sono cibi e rituali di questa festa: facendo degli stand con i vari cibi, o allestendo con i bambini e genitori del proprio gruppo una cena, o ancora riviverne una anche solo con i bambini del proprio gruppo...
Detto ciò, quest'anno non sarà possibile fare nulla di tutto questo a causa
delle restrizioni sanitarie (valutare di programmarla per il prossimo anno)
Inoltre, partenza indispensabile per poter iniziare ad affrontare questa tappa è avere ben chiaro che cosa sanno i bambini delle vicende dell'esodo e di Mosè, altrimenti è preferibile fare un passo indietro per scoprirle con loro in modo che comprendano oltre il come, soprattutto il perché Gesù stava festeggiando a Gerusalemme con i discepoli questa festa e altri passaggi nei tempi successivi.
Le possibili attività suppletive potrebbero essere invece: coinvolgere i
genitori e pensare di fare degli stand on-line in cui ogni genitore prepara un
cibo e lo presenta, con il suo significato (il catechista invierà scheda di
presentazione del cibo e significato), oppure vedere video di presentazione della
cena ebraica. Poi fare il gioco a pag 44-45
TEMPO 2
La Pasqua di Gesù è comprensibile se viene ricollocata sullo sfondo della Pasqua ebraica, cioè la grande festa che per i figli di Israele segna l'inizio dell'anno e in cui si fa memoria del "passaggio": uscita dalla schiavitù d'Egitto e nascita del popolo dell'Alleanza.
Le parole e i gesti del rito della Pasqua ebraica anticipano il senso di ciò che accadrà e non solo di ciò che è accaduto.
E’ questo il significato preciso di "MEMORIALE" cioè di una memoria che non è solo ricordo, ma attualizzazione e anticipazione. La Pasqua non sta solo alle spalle d'Israele, ma anche di fronte.
Essa è un evento del passato, ma resta attuale fino ad oggi e dischiude un futuro che fa sperare nuove uscite e liberazioni fino a quella definitiva.
All'interno della Pasqua ebraica Gesù ha istituito l'Eucarestia, comandando a noi di ripetere quanto lui ha compiuto, dando fondamento alla celebrazione della Messa.
(video Le nostre origini nella Pasqua ebraica)
Vogliamo aiutare i ragazzi a comprendere il dono della vita che Gesù fa di sé.
I tempi di questa tappa sono caratterizzati dalla presenza di
drammatizzazioni. Possiamo iniziare questo incontro con la lettura o
l'ascolto del brano presente nel materiale online.
Pietro e Giovanni
sono i protagonisti di questo testo. Si radunavano ogni settimana per
celebrare la cena del signore. In questo episodio ricordano la tristezza
ma anche la serenità del signore in quella notte. Loro, pur di
difendere ciò che ha fatto Gesù, si sono fatti prendere a botte. Ad un
certo punto ricordano ciò che Gesù disse quella sera. "Flashback". Il
centro di questo racconto appunto è il flashback di Gesù sulla metafora
della madre. Per riprendere questo discorso di Gesù possiamo invitare
nel gruppo una mamma incinta oppure che ha appena partorito. Attraverso
la sua testimonianza possiamo far riflettere i ragazzi sul duplice
significato del donare la vita: mettere al mondo un figlio e dare se
stessi ad un'altra persona.
Quando una mamma dà alla luce il suo
bambino soffre molto ma dopo il dolore viene la gioia. Anche Gesù
soffrirà molto ma alla fine del Suo dolore noi saremo uomini nuovi.
Possiamo preparare delle domande oppure vedere se i bambini hanno delle domande da fare.
Infine possiamo fare guardare ai bambini l'immagine del pellicano e raccontare loro la storia.
Secondo un'antica leggenda del medioevo, nei tempi in cui vi era poco
cibo, Il pellicano alimentava i figlioletti con il sangue del suo stesso
petto. Infatti il pellicano tratteneva il cibo pescato in una sacca che
ha sul petto è giunto al nido nutriva i piccoli curvando il becco verso
la sacca per estrarre i pesciolini. Gli antichi erroneamente pensavano
che l'animale si lacerasse il petto per farne uscire il sangue con cui
nutrire i piccoli. Questa interpretazione ha motivato la relazione tra
il pellicano e Gesù che nell'eucaristia offre il suo corpo e il suo
sangue per alimentare i fedeli.
TEMPO 3: UNA CENA NELLA NOTTE IN CUI FU TRADITO
Chiediamo ai ragazzi di guardare l’immagine che si trova nel testo (pag. 48-49).
“Che cosa vedi?"
"Scegli un apostolo e quale emozione prove nell’immedesimarti in lui?"
Leggiamo il brano di Matteo (26,20-29)
A partire dall'Ultima cena di Leonardo da Vinci, riviviamo la notte del tradimento di Gesù per scoprire il segreto di quella cena molto speciale in cui il Maestro dona la vita video sul dipinto di Leonardo
oppure un secondo video sempre sul dipinto leonardesco
A partire dall'Ultima cena di Leonardo da Vinci, riviviamo la notte del
tradimento di Gesù per scoprire il segreto di quella cena molto speciale
in cui il Maestro dona la vita
La frase che sgomenta gli apostoli è "Uno di voi mi tradirà".
Cerchiamo di lavorare su queste emozioni (rabbia, dolore, sorpresa, delusione) che gli apostoli esprimono.
Se siamo in presenza possiamo fare il “tablet vivent”, cioè, ogni ragazzo sceglie un apostolo e cerca di imitare quanto appare nel quadro: le espressioni e le posizioni di braccia e corpo e alla fine fotografarli seduti davanti al tavolo.
Se si è a distanza i bambini faranno lo stesso a casa e un genitore, un fratello/sorella, li fotograferà, inviando poi le foto al catechista che con grande sapienza digitale saprà formarne un capolavoro!!!!! Nell’incontro successivo presenterà il quadro.
Alcune indicazioni: far notare le mani di Giuda, nella destra stringe il sacchetto dei 30 denari mentre con la sinistra tende la mano per prendere il pezzo di pane dallo stesso piatto di Gesù.
Il discepolo alla destra di Gesù è Giovanni, quello a sinistra è Pietro (potrebbero riconoscerlo anche i bambini). L'obiettivo è quello proprio di immedesimarsi nei personaggi per comprendere l'importanza del momento in cui si trovano sia i discepoli, e anche Gesù.
Questo serve per presentare la pag. 50 dove, attraverso le parole della preghiera eucaristica indichiamo il fare MEMORIA
Infatti il bambino a fondo pagina chiede il perché si compie questo gesto e la risposta è proprio nella preghiera Eucaristica: “fate questo in memoria di me”.
E’ proprio come rivivere quel momento insieme a Gesù e agli apostoli.
Io sono uno degli apostoli e il sacerdote compie gli stessi gesti fatti da Gesù.
Proponiamo di cercare i versetti di Vangelo indicati nei riquadri e confrontarli poi con le parole della preghiera Eucaristica: Matteo scrive la stessa cosa ma in maniera diversa.
Questa parte centrale della Messa fa parte della visione globale del percorso dei catechismi CON TE per presentare la santa Messa. Se facciamo mente locale vediamo come la prima tappa del percorso è il segno di croce, poi abbiamo visto il momento penitenziale…
Quindi lungo il cammino troviamo anelli di congiunzione con la liturgia della celebrazione Eucaristica ed è in questi momenti che dobbiamo far comprendere le diverse parti cella celebrazione stessa
La Pasqua di Gesù è comprensibile se viene ricollocata sullo sfondo della Pasqua ebraica, cioè la grande festa che per i figli di Israele segna l'inizio dell'anno e in cui si fa memoria del "passaggio": uscita dalla schiavitù d'Egitto e nascita del popolo dell'Alleanza.
Le parole e i gesti del rito della Pasqua ebraica anticipano il senso di ciò che accadrà e non solo di ciò che è accaduto.
E’ questo il significato preciso di "MEMORIALE" cioè di una memoria che non è solo ricordo, ma attualizzazione e anticipazione. La Pasqua non sta solo alle spalle d'Israele, ma anche di fronte.
Essa è un evento del passato, ma resta attuale fino ad oggi e dischiude un futuro che fa sperare nuove uscite e liberazioni fino a quella definitiva.
All'interno della Pasqua ebraica Gesù ha istituito l'Eucarestia, comandando a noi di ripetere quanto lui ha compiuto, dando fondamento alla celebrazione della Messa.
(video Le nostre origini nella Pasqua ebraica)
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Gruppo Job
TAPPA 4 – Gesù si offre per tutti
Il cammino di introduzione dei ragazzi alla celebrazione della Messa continua,
in particolare a partire dall’esperienza della Cena pasquale e dal modo
singolare ed originale con cui Gesù l’ha vissuta con i suoi discepoli. Durante
questa cena, Egli ha istituito l’Eucarestia, lasciando a noi il comando di ripetere
quanto lui ha compiuto e dando fondamento alla celebrazione della Messa. I
ragazzi saranno quindi accompagnati, durante questa tappa, a cogliere il
significato dei diversi atteggiamenti di Gesù che caratterizzano l’Ultima Cena,
cena diversa da tutte le altre cene: una cena vissuta per donare la vita, per
consegnarsi nel contesto del tradimento, una cena vissuta per diventare una
cosa sola con noi, una cena per mostrare che amare vuol dire servire, una cena
che è dono per sempre, perché esprime la fedeltà di Dio.
I ragazzi sono introdotti al significato di “memoriale”, che non è solo ricordo,
ma attualizzazione e partecipazione. La Messa è appunto “memoriale” della
cena e del sacrificio di Gesù.
N. B.: Per quanto riguarda la proposta a quattro dimensioni, si rimanda a
quanto scritto sulla guida CON TE! AMICI – dalla pagina 74 alla pagina 82.
TAPPA 4 – TEMPO 1 : UNA CENA DIVERSA DA TUTTE LE ALTRE CENE
I ragazzi sono introdotti nella celebrazione della Pasqua ebraica, come l’ha vissuta Gesù, attraverso il racconto biblico e la scoperta del significato dei sette cibi che la compongono.
Manteniamo il filo come raccordo della Tappa 3, parlando ancora della celebrazione della Messa. Questa volta introdurremo l’esperienza della cena pasquale di Gesù, l’ultima cena in cui Egli dona se stesso ed istituisce l’Eucaristia, partendo dal concetto di “memoriale”. Tale concetto, inteso inizialmente come “ricordo perenne” che Dio comanda al suo popolo dopo la liberazione dall’ Egitto, viene sviluppato in un primo momento con i ragazzi attraverso il vissuto della loro esperienza famigliare.
Nel gruppo, si chiede ai bambini di raccontare episodi di riunioni famigliari a cui partecipano nonni, zii e altri parenti e si focalizza l’attenzione sui momenti dei “ricordi” di avvenimenti del passato. Facciamo notare che questi ricordi, che spesso si ripetono ad ogni nuovo incontro, costituiscono la memoria della famiglia.
Passiamo poi all’ illustrazione a pag. 42-43 del sussidio, dove osserviamo una famiglia ebrea mentre cena, consumando cibi particolari. Si tratta della cena pasquale che è memoria della liberazione dalla schiavitù. Riprendendo il racconto biblico in Es. 12,
1-14 notiamo il vocabolo “memoriale”. Ma qual è la differenza tra “memoria” e “memoriale”? Facciamo capire ai ragazzi che Memoria è semplicemente il ricordo di un fatto passato, come i ricordi del patrimonio storico della nostra famiglia; il memoriale, invece, è la ripresentazione dell’evento di cui si fa memoria. E’ rendere presente quell’evento, è attualizzarlo in modo che lo si rende contemporaneo a noi e noi vi partecipiamo direttamente. In parole semplici lo riviviamo.
E’ ciò che avviene durante la cena ebraica: ogni ebreo viene invitato a considerarsi come se fosse stato tratto personalmente dall’ Egitto e dunque compie un rituale ricco di lodi e preghiere di ringraziamento. L’ ebreo partecipa alla grazia di quell’evento e cerca di conformare ad esso la propria vita.
Vedremo che la stessa cosa avviene nel “memoriale” della Messa: occorre vivere eucaristicamente con i medesimi sentimenti del Cristo crocifisso.
A questo punto dell’attività analizziamo i cibi e la loro simbologia nella cena ebraica.
Possiamo realizzare un cartellone incollando le illustrazioni dei cibi e scrivendo sia in ebraico che in italiano il loro nome e il relativo significato.
In tempi normali si può realizzare con i ragazzi una vera cena ebraica, rappresentata dai sette cibi della tradizione e dai quattro calici di vino (succo d’uva o arancia) che rappresentano ognuno una parte di storia del popolo ebreo, drammatizzandola con la recita delle lodi seguendo il rituale che troviamo in Internet. Volendo, si può far indossare ai ragazzi i costumi tipici o semplicemente i Kippà di carta scaricabili sempre da Internet, per i maschietti.
In alternativa, la Diocesi propone la realizzazione di stand con i vari assaggi, magari coinvolgendo anche i genitori.
In tempo di Covid-19, non potendo ovviamente realizzare attività pratiche, si può presentare ai ragazzi un video che documenta come si svolge la cena ebraica, scaricabile dal materiale online.
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