CON TE! CRISTIANI: Tappa 2 - Tempo 5
NON RUBARE
NON DESIDERE LA ROBA D'ALTRI
- Riferimento sussidio: pag. 26-27
- Riferimento guida: pag. 52-54
- Strumenti / materiale: gioco
Approfondiamo il senso dei due comandamenti legati al rapporto come le cose e il loro uso: “Non rubare” e “Non desiderare la roba d’altri”.
Innanzitutto cerchiamo di capire il senso del possesso delle cose che abbiamo: giochi, vestiario, attrezzature…questo ci aiuterà a capire che forse (senza il forse) abbiamo molte cose e, purtroppo, ci lamentiamo che non abbiamo abbastanza. Se continuiamo a lamentarci di tutto questo, che è poco, più avanti, da grandi, saremo persone in preda a desideri smodati e incontentabili portando il nostro essere a compiere azioni riconosciute come errate, rubare, accaparrarsi ciò che non è proprio….
GIOCO DI RUOLO a distanza
La frase da anagrammare potrebbe essere:
“Il desiderio smodato di possedere rende schiavi” (2.9.7.2.9.5.7)
Dividiamo il gruppo in due squadre (vedere schema) e attraverso la chat della piattaforma in forma privata 3 lettere alla squadra con più componenti e 14 lettere a quella con pochi elemnti.
SQUADRA COMPONENTI LETTERE
A 3 14
B 9 3
Domande Risposte lettere squadra A B
Quanti sono i comandamenti 10 8 5
Quanti sono gli evangelisti 4 8 5
Quanti sacerdoti ci sono nella tua parrocchia? 2 8 5
Le squadre dovranno uitilizzare le lettere che ricevono prima dell'inizio e poi le altre in seguito alle domande. Le risposte dovranno essere inviate utilizzando la chat e indirizzate al catechista. Non è possibile collaborare tra squadre, pena la squalifica.
E’ possibile contrattare il numero delle lettere tra i diversi gruppi prima di iniziare il gioco con le domande.
Alla fine vincerà chi indovina la frase.
Questo attiverà alcuni sentimenti, come l’invidia, il senso di ingiustizia o la gioia del possedere molto sentendosi fortunati.
Terminato il gioco, è bene dedicare del tempo per riflettere sull’esperienza vissuta. Sui sentimenti che sono nati nei confronti degli altri facendo emergere le logiche che caratterizzano il mondo odierno.
Cercheremo di far capire che il Signore non ci chiede di non possedere ma di possedere il giusto, di non avere sentimenti di ingordigia trasformandoci in persone mai contente di ciò che abbiamo. Nello stesso tempo se alcuni giocatori hanno voluto cedere delle lettere ai componenti della squadra che ne avevano poche mettiamo in risalto tale gesto di generosità in quanto si realizza il sentimento di condivisione.
Possiamo così concludere l’incontro con un momento di preghiera per ringraziare per ciò che si possiede, per chiedere perdono per le volte in cui non si sono usate le cose in modo opportuno e perché si possa ricevere l’aiuto a compiere sempre le azioni corrette.
Utilizzaimo quanto riportato a pag 27

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