CON TE ! CRISTIANI - Tappa 1 - Tempo 4

 La frase "TESORO"


Il filo rosso :
Si inizia l’incontro, riprendendo la testimonianza del Card. Angelo Comastri (allora parroco) – “La prima volta che vidi Madre Teresa, ella mi guardò con due occhi limpidi e penetranti. Poi mi chiese: “Quante ore preghi ogni giorno?”. Rimasi sorpreso da una simile domanda e provai a difendermi dicendo: “Madre, da lei mi aspettavo un richiamo alla carità, un invito ad amare di più i poveri. Perché mi chiede quante ore prego?”. Madre Teresa mi prese le mani: “Figlio mio, senza Dio siamo troppo poveri per poter aiutare i poveri! Ricordati: io sono soltanto una povera donna che prega”. Ci siamo rivisti tante altre volte, ma ogni azione e decisione di Madre Teresa dipendeva dalla preghiera: «Pregando, Dio mi mette il suo amore nel cuore, e così posso amare i poveri».

“Ragazzi, cosa ne dite: è vero che è solo nella preghiera che noi possiamo imparare a vivere come ci ha insegnato Gesù, ad amare come ha fatto Lui? E’ vero – come ci suggerisce Madre Teresa – che per accogliere da Gesù il comandamento nuovo dell’amore come proposta concreta di vita e, quindi, decidere di innestarsi in Cristo, come i tralci nella vite, per produrre molto frutto, è necessario pregare? (Ascoltare le risonanze dei ragazzi)

“Ragazzi, la preghiera è davvero importante per potersi innestare in Cristo!!! Ma bisogna imparare a pregare bene, cioè imparare a dialogare realmente con Gesù, ad ascoltarlo!!! Se la nostra preghiera è fatta da vuote parole, a nulla serve se non …

Ed allora, che cosa ne dite di … imparare come pregare? Cosa ne dite di … leggere Il Vangelo, facendolo diventare davvero il nostro … tesoro? Leggiamo quanto scrive Sant’Agostino: “La tua preghiera è un discorso con Dio. Quando leggi la Parola, Dio parla con te; quando preghi, tu parli con Dio”. Solo vivendo un contatto diretto con la Scrittura, potrete imparare a sostare e a pregare!!!

Nel Sussidio a p. 76-77 sono indicati i passi da compiere: leggo, cerco e penso, prego, vivo.

Vd. anche, nel materiale online, la scheda “ALLA RICERCA DELLA FRASE TESORO” – Lettura pregata della Sacra Scrittura

 

1.  Leggo

*      La prima azione è “leggo”. Si propone, quindi, ai ragazzi di leggere insieme il testo evangelico: (Gv 15,1-17). (è bene che i ragazzi imparino ad usare il proprio libro dei Vangeli)

Dopo la lettura, si consiglia di seguire il Sussidio che, alle pp. 12-13, offre degli approfondimenti a partire della parole evangeliche. Come accennato, sono riportati solo alcuni versetti del brano con alcuni brevi commenti. In questo modo, dialogando con i ragazzi, si entra nel “cuore” del testo.

Riportiamo di seguito alcuni elementi fondamentali del discorso di Gesù.

-La parabola della vite e dei tralci (Gv 15,1-11) presenta la vita cristiana come vita “in” Cristo: è infatti lui stesso che dona a quanti sono “innestati in lui” la possibilità di rispondere al dono di vita che egli offre.

-Solo se si rimane vicino al Signore si produce molto frutto: come la vite trasmette la linfa al tralcio per fare frutto, così il Signore comunica la forza di vivere per compiere il bene; non è cosa semplicemente alla portata di tutti.

-Si approda così ad una duplice domanda fondamentale: “Quali frutti si aspetta Gesù da noi? Quali frutti genera la nostra vita quando si è innestati in Gesù, come un tralcio nella vite?”.


-Si farà notare che la parabola sfocia nella rivelazione del “comandamento nuovo” di Gesù: “che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15,12-17).

-Questo comandamento è “il mio comandamento”, cioè il comando proprio del Maestro che riassume e compie tutti gli altri comandamenti e che è affidato da Gesù stesso ai discepoli.

-La capacità di amarsi gli uni gli altri è il tratto distintivo del cristiano, come dice Gesù stesso: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35).

-Il “come” va inteso nella linea dell’imitazione di un modello: “amate proprio come ha fatto Gesù”, cioè date la vita, perdonate, condividete … (è opportuno lasciare che i ragazzi stessi indichino ulteriori verbi tipici dell’agire del Maestro).

-Il “come” va inteso nella linea del primato dell’agire di Dio, che è fonte dell’agire dell’uomo: “con l’amore con cui vi ho amato, amatevi gli uni gli altri”, “amate nella scia dell’amore che avete ricevuto”. Scrive l’evangelista Giovanni: “Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo” (1Gv 4,19). L’agire di Dio abilita, rende cioè abili, capaci, di agire allo stesso modo.

2. Ricerca della frase tesoro e riflessione (cerco e penso)

*      Il secondo momento è “cerco e penso”. Si può proporre il lavoro da compiere, introducendolo con queste o simili parole: Rileggo il testo e cerco la mia “frase tesoro”, cioè quelle parole preziose che sento come rivolte proprio a me, che sento più mie. Sottolineo o riscrivo quelle parole o espressioni che mi “vengono incontro”, perché mi piacciono, oppure perché colpiscono la mia attenzione, o anche perché mi toccano profondamente.

Quindi s’invitano i ragazzi a sottolineare la frase prescelta sul proprio libro dei Vangeli.

Dopo averla riletta, ciascuno prova a riflettere in silenzio. Si può introdurre questa seconda parte di attività con le parole che seguono o con altre simili: Mi chiedo ora perché questa frase sia così importante per me: che cosa mi sta dicendo il Signore attraverso queste parole preziose che mi rivolge?

3. Preghiera personale (prego)

La terza azione è “prego”: è bene invitare i ragazzi a creare un clima di raccoglimento e di silenzio per favorire la preghiera. Poi si apre il nuovo passaggio di lavoro con queste parole o altre simili: Quando ho letto, il Signore mi ha rivolto la sua parola: ora rispondo io a lui, con la mia preghiera. Prego a partire da ciò che ho ascoltato, esprimendo il mio grazie e chiedendo qualcosa per me, per i miei cari o per il mondo. Scrivo parole semplici e personali per rispondere a Gesù e dialogare in amicizia con Lui. Nel Sussidio c’è lo spazio per scrivere una preghiera personale in risposta a quanto il Signore ha detto a ciascuno.

4. Celebrazione della vite e dei frutti (vivo)

Al termine, si invitano i ragazzi a disporsi in atteggiamento di preghiera, così da poter vivere insieme una piccola celebrazione che raccolga il frutto della loro riflessione e della loro preghiera e li aiuti ad esprimere il loro desiderio di essere uniti a Gesù. Ogni ragazzo potrà leggere la propria preghiera a voce alta, condividendola con i presenti. A conclusione di questo momento, ognuno potrà decidere di “scegliere” uno o più impegni di vita, così da giungere a sviluppare anche la quarta azione del metodo della frase tesoro, cioè “vivo”.

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