CON TE ! CRISTIANI - Tappa 1 - Tempo 3
FRUTTI DI VITA BUONA
Il filo rosso : La scorsa volta, Gesù ci ha detto: “Io sono la vera vite, voi siete i tralci.” Se Lui è come la vite, noi siamo come i rami sottili di questa pianta, i tralci. Se il tralcio non è unito alla pianta, da solo non può dare frutto. Secca e muore. Se invece resta unito alla pianta, riceve il giusto nutrimento e porta molto frutto.
Ma, come fare a produrre molto frutto, a produrre frutti buoni? Che cosa ci spinge a scegliere di restare uniti a Gesù, chi o che cosa guida la nostra vita? (Ascoltare i ragazzi). Ciò che ci spinge a scegliere una via piuttosto che un’altra è il DESIDERIO DI ESSERE FELICI!!!! Ma, come si fa ad essere felici?
Proporre ai ragazzi il racconto “LA VERA FELICITÀ” (Allegato n.^ 1) e, al termine della narrazione, riflettere con loro sul suo significato.
Il giovane della storia, cercava la sua felicità in qualcosa di grande, di
importante ... ma non può esserci gioia, se manca ciò che è essenziale e indispensabile,
come l'aria per respirare e vivere!
Ciò che muove l’agire di ogni uomo e di ogni donna, di ognuno di noi, è dunque la ricerca della felicità!!! Se ciascuno di noi ha un “sincero” desiderio di Dio, del Suo amore, delle sue attenzioni – proprio come ha bisogno dell’aria da respirare - allora non potrà che scegliere di rimanere unito a Lui e non potrà che produrre frutti buoni!!!
Questo desiderio sincero di Dio è ciò che ha
animato l’agire dei santi ed in particolare di Santa Madre Teresa di
Calcutta!!!! Partendo dalla testimonianza di Santa Teresa di Calcutta e dai
frutti di carità che ha prodotto nella sua vita, accompagniamo i ragazzi a
comprendere il segreto della vita cristiana: innestati in Gesù, anche noi possiamo produrre molto frutto.
Presentiamo quindi la figura di Madre Teresa,
utilizzando il percorso proposto dalla Diocesi: proponiamo ai ragazzi di guardare
un breve video: “Storia e biografia di Madre Teresa di Calcutta”.
Riprendiamo poi quanto visto e, utilizzando le immagini di pag. 10 del sussidio, tracciamo le tappe della vita di Madre Teresa.
- Nel 1910 nacque a Skopie, in Albania (oggi è la capitale della Macedonia). Fu battezzata col nome di Agnese. Era figlia di genitori cattolici.
- A 18 anni avvertì la vocazione a farsi suora missionaria. Decise di entrare nella congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Per questa ragione lasciò definitivamente la sua famiglia e si recò in Irlanda per completare i suoi studi.
- Celebrata la professione religiosa, assunse il nome di Teresa e fu destinata all’India, come insegnante (1931).
- Il contatto con l’India, allora colonia britannica, fu drammatico a ragione dell’estrema povertà della popolazione locale.
- Il primo servizio svolto da Madre Teresa fu l’insegnamento in una scuola della congregazione. Le sue alunne erano tutte indiane, di diverse fedi religiose, e provenivano da famiglie agiate. Molto forte era il contrasto tra la realtà della scuola e la povertà dei quartieri immediatamente confinanti con la casa delle suore.
- Madre Teresa si sentì attratta a visitare i poveri e dopo qualche tempo, con fatica, ottenne dai suoi superiori il permesso di potersi dedicare alla loro cura (1946). Per questo scelse di abbandonare l’abito delle suore e di vestire un semplice sari, come le donne indiane.
- Diverse donne seguirono l’esempio di Madre Teresa e cominciarono a vivere come lei e insieme a lei. Nacque così una congregazione religiosa: le Missionarie della carità (1950).
- La fama di Madre Teresa si diffuse in tutto il mondo, fino al punto da vincere il premio Nobel per la pace (1979). In quell’occasione tenne un memorabile discorso contro l’aborto.
- Godette della stima e dell’amicizia di san Giovanni Paolo II, il papa che la proclamò beata nel 2003, a soli 6 anni dalla sua morte, avvenuta il 5 settembre 1997. Nel 2016 papa Francesco l’ha proclamata santa.
Madre Teresa incarna il modello di vita rivelato da Gesù: lei si è consumata nella carità. Ha vissuto e poi proposto quanto disse lei stessa, ricevendo il premio Nobel: «Lo abbiamo letto molto chiaramente nel Vangelo: “Amatevi come io vi ho amato, come io vi amo, come il Padre ha amato me così io amo voi”. Non è abbastanza per noi dire: “Amo Dio, ma non amo il mio prossimo”. San Giovanni dice che sei un bugiardo se dici di amare Dio e non il prossimo. Come puoi amare Dio che non vedi se non ami il prossimo che vedi, che tocchi, con cui vivi? E per essere sicuro che ricordassimo il suo grande amore si fece pane della vita per soddisfare la nostra fame del suo amore, la nostra fame di Dio, perché siamo stati creati per questo amore. Siamo stati creati a sua immagine. Siamo stati creati per amare ed essere amati ed Egli si è fatto uomo per permettere a noi di amare come Lui ci ha amato». Gesù in realtà prima ci ha amati gratuitamente, poi ci ha invitati ad amare a nostra volta. L’amore non è mai una nostra “iniziativa”, ma è una risposta al bene di cui da sempre la nostra vita è circondata. Nello scorso anno di cammino, allo stesso modo, abbiamo ricevuto da Gesù il dono della eucaristia e ora egli ci rivolge l’invito ad amarlo come lui ci ha amati.
Potrebbe però sorgere una domanda: ma è possibile amare così? La risposta è affermativa, ma ci chiede di contare non sulle nostre forze, bensì sulla grazia di Dio. Madre Teresa ci dà a questo proposito una grande lezione: raccomandava infatti alle sue suore di sostare lungamente in preghiera davanti all’eucaristia prima di andare a visitare i poveri. Prima occorre lasciarsi amare da Dio per poter andare a servire i fratelli.
Bella a questo proposito la testimonianza del cardinale Angelo Comastri - “L’importanza della preghiera per Madre Teresa nella testimonianza del card Comastri”,
Madre Teresa ha vissuto “in Gesù”: amando Gesù, stando con lui, ha ricevuto la forza e la capacità di amare come lui. È quanto Gesù ha insegnato ai suoi discepoli con una famosa parabola, quella della vite (Gv 15,1-11): Lui è la vite, noi i tralci; solo uniti in lui portiamo frutti di vita buona.
Presentare ai ragazzi il gioco del Memory di Madre
Teresa (Allegato n.^ 2), invitandoli
a giocare in famiglia, con i genitori, oppure trovandosi fra di loro!!!
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