CON TE ! AMICI - Tappa 2 - Tempo 4

 "Un grande abbraccio"

·         Riferimenti sussidio: pp. 22-25.

·         Riferimenti guida: pp. 45-47.

·         Cosa vogliamo vivere

Desideriamo presentare il perdono di Dio attraverso l’esperienza dell’abbraccio e accompagnare i ragazzi a riconoscere che i gesti chiesti dal sacramento della riconciliazione chiede, ci permettono di compiere lo stesso itinerario del figlio minore della parabola.

·         Svolgimento base:

Possiamo prevedere uno svolgimento in tre momenti:

1.      esplorazione dell’esperienza dell’abbraccio;

2.      preghiera di richiesta di perdono e approfondimento;

3.      confronto tra i gesti del sacramento e l’esperienza del figlio minore;

 

1.      Esplorazione dell’esperienza dell’abbraccio

In questo primo momento desideriamo esplorare l’esperienza dell’abbraccio nel vissuto quotidiano. Si inizia l’incontro mostrando ai ragazzi alcune immagini di persone che si abbracciano e si chiede loro d’immaginare la vicenda dei personaggi: “Perché si stanno abbracciando? Che cosa può essere successo?”.

Si possono guardare le immagini riportate nel sussidio a p. 22. In alternativa è possibile usare altre fotografie che rappresentano diversi tipi di abbraccio: tra amici, tra genitore e figlio, tra sportivi... oppure, ancora, si può ascoltare il canto (clicca per ascoltare)

Se lo si desidera, si può anche creare un cartellone online su cui incollare le immagini, predisponendo uno spazio per scrivere le ragioni dell’abbraccio che emergeranno nel dialogo. Al centro occorre lasciare uno spazio per attaccare, in un secondo momento, la figura del quadro di Rembrandt.

 

2.      Preghiera di richiesta di perdono e approfondimento

Il secondo momento permette ai ragazzi di scoprire l’abbraccio del perdono di cui si parla nella parabola: “Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò” (Lc 15,20). Nell’abbraccio del padre si manifesta l’amore di Dio che perdona e si percepisce la dimensione relazionale della riconciliazione: un legame profondo si rinnova. Il figlio sperimenta così l’accoglienza e scopre che la sua dignità non è mai stata cancellata, neppure a causa della sua distanza.

Si dialoga innanzitutto con i ragazzi: “Proviamo a descrivere alcune azioni che sono il contrario dell’abbraccio. In quali circostanze ci capita di tenere le distanza dagli altri? Possiamo scriverlo su dei foglietti oppure direttamente sul sussidio a p. 22”.

 

È importante curare bene questa attività, perché rappresenta già un primo semplice esercizio di esame di coscienza, che mette in luce ciò che ci allontana da Dio. In questo caso l’analisi non avviene a livello personale, cioè a partire dalle proprie azioni individuali, ma in modo comunitario attraverso il riconoscimento di alcune situazioni di peccato frequenti nel vissuto quotidiano. S’introduce inoltre il tema “della lontananza e dell’allontanamento” che verrà ripreso nel Tempo 5.

Quando tutti hanno scritto il foglietto o compilato la pagina del sussidio, il catechista prosegue: “Quante volte ci capita di vivere gesti come questi! Insieme chiediamo perdono al Signore: Pietà di me Signore...”. Si recita quindi la preghiera riportata nel sussidio a p. 11 che i ragazzi utilizzeranno anche durante la confessione.

Al termine della preghiera, il catechista può dire: “Adesso che abbiamo riconosciuto che a volte ci allontaniamo dal Signore, ci chiediamo: Lui cosa fa? Lo possiamo vedere nel sussidio a p. 23 in questo bellissimo quadro”. L’osservazione del quadro di Rembrandt, che raffigura l’abbraccio commosso tra il padre e il figlio della parabola, permette di introdurre il collegamento tra abbraccio e perdono. Si può scrivere: “Dio ci dona l’abbraccio del perdono”.

Si sosta quanto basta per osservare il dipinto (clicca per vedere) e in particolare la figura del padre e del figlio1, quindi si commenta il cuore dell’annuncio, riportato nel sussidio a p. 23:

“Il perdono è come un grande abbraccio. Dio Padre ci accoglie sempre e fa festa per noi, per questo non dobbiamo temere di riconoscere ciò che ci trattiene lontano da lui”.

Il perdono che si riceve attraverso il sacramento della riconciliazione è un’esperienza molto simile a un abbraccio: permette di sperimentare la gioia di essere amati, scaccia ogni timore, libera dal peso del male. Per questo non si deve aver paura di riconoscere il proprio peccato: quando lo facciamo e mettiamo tutto nelle mani di Dio, sperimentiamo l’amore del Padre che perdona e fa festa per i suoi figli.

1.      Confronto tra i gesti del sacramento e l’esperienza del figlio minore

In quest’ultimo momento vogliamo accompagnare i ragazzi a scoprire che i gesti proposti dalla liturgia della Penitenza sono proprio gli stessi che ci permettono di compiere l’itinerario percorso dal figlio della parabola.

 

Dopo aver richiamato brevemente la vicenda della parabola del padre misericordioso si mostrano sette immagini (scaricabili on line, le stesse del sussidio alle pp. 24-25) ordinandole su un cartellone online (slide). Esse rappresentano le seguenti situazioni:

a.  due bambini litigano;

b.  i due bambini non si guardano più;

c.  uno dei due è solo e triste;

d.  l’altro si avvicina al gruppo degli amici;

e.  un ragazzo dialoga con il confessore;

f.  il confessore lo assolve;

g.  si fa festa (eucaristia)

 

Si dialoga con i ragazzi, invitandoli a scrivere sulla destra delle immagini le situazioni della vita alle quali è possibile unirle, per poi scrivere sulla sinistra la parte della parabola che vi può essere collegata.

Elaborato collettivamente il cartellone, ci si confronta con le pp. 24-25 del sussidio che riportano le stesse immagini collegate a sinistra con la parabola e a destra con la vita di tutti i giorni. Non si tratta di compiere una correzione, ma di cogliere differenze e similitudini. La comparazione permetterà ai ragazzi di ampliare il discorso, scoprendo altri punti di vista, e di cogliere più in profondità l’annuncio della Tappa.

È importante che emerga il fatto che l’esperienza di perdono e di rilancio vissuta dal figlio minore è la stessa che anche noi possiamo vivere grazie al sacramento della confessione.

 

 

 

 

Vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno didattico, con qualsiasi mezzo, non autorizzata.

Copyright Arcidiocesi di Milano

 

______________________________

1 Per avere alcune indicazioni sul quadro si veda il file on line, sempre in Tappa 2: “La parabola del padre misericordioso nell’arte.

 

Commenti

Posta un commento